Cambiamento VS miglioramento
Il cambiamento a volta incute timore. Ultimamente ho letto un interessante articolo (qui) utile per superare la paura di almeno un certo tipo di cambiamenti, quelli che riguardano noi stessi. Invita a pensare al cambiamento come ad un miglioramento: non un abbandono totale del vecchio modo di essere o comportarsi, bensì l’implementazione di nuove risorse. Secondo me anche osservare la natura aiuta: ci sono mutamenti inesorabili da una stagione all’altra. E anche l’autunno, teoricamente una stagione triste, porta cambiamenti meravigliosi, come le foglie che da verdi diventano dorate.
Stili di blog
Oltre a scrivere un blog, sono anche una lettrice di blog altrui. Noto che ci sono alcuni stili prevalenti, alcune tendenze ben rilevabili. Non saprei in quale stile/genere potrei identificarmi. Voi lettrici/lettori come classifichereste il mio blog? Ho scelto di non renderlo un blog troppo intimistico, non volevo una sorta di diario. Ma penso che qualcosa di me trapeli comunque anche dai miei articoli più impersonali. Spero trapelino soprattutto l’attenzione e la passione che metto nella cura del mio spazio sul web, pur con tutti i miei limiti da “blogger amatoriale“.
Le veglie di un tempo
Mia nonna mi raccontava che un tempo, in campagna, quando le giornate si accorciavano e si interrompevano presto i lavori all’aperto, le sere sembravano ben lunghe, e si “vegliava” riuniti intorno al focolare. Sapendo di queste “veglie”, sono rimasta colpita da un volume che mi è capitato casualmente in mano: “Il dottore della villa su tutti i principali oggetti dell’agricoltura, data alla luce per comun vantaggio dall’abate D. Angelantonio Rastelli”. E’ suddiviso non in capitoli, ma in veglie, perché si proponeva di essere letto proprio durante le “veglie serali“. Considerando che risale al XIX secolo, è encomiabile l’intento di istruire i contadini, anziché limitarli all’esecuzione di ordini o alla ripetizione di mansioni consuetudinarie.
Il caffellatte
Credevo di sapere cosa fosse il caffellatte. A casa, una tazza di latte col caffè della moka. E, al bar, un equivalente del latte macchiato, ma senza schiuma. Alcuni siti “autorevoli” (tipo questo) confermano questa opinione. Ma l’estate scorsa mia suocera in albergo ha ordinato il caffellatte e le hanno portato una tazza di latte con caffè d’orzo a parte. Volendo approfondire l’argomento, ho “intervistato” il cameriere di un altro albergo: lui come caffellatte serve una tazza di latte con caffè americano a parte. Insomma: attenzione quando ordinate il caffellatte, chissà cosa vi daranno!
… una volta ero in un paesino sopra la costiera amalfitana, il paesino si chiamava Agerola, e li mi hanno portato, come caffelatte, un caffe lungo macchiato freddo….. ecco un’altra variante….. 🙂
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Insomma, la bevanda che dovrebbe essere la più comune, la più consumata, la più conosciuta…. In realtà nessuno ha ben capito in cosa consiste esattamente! 😀
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eh gia 🙂 🙂 🙂
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Il tuo blog è moda/cucina/attualità/famiglia.
E un pizzico di te, anche se giustamente non hai voluto darne un taglio troppo “personale”.
Da noi al bar fanno: mocaccino, macchiatone, pure il marocchino che io non ho la più pallida idea di cosa sia.
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Finché non risolvo il mistero della vera identità del caffellatte non mi arrischio in nuove indagini sul macchiatone, sul marocchino e compagnia! 😀
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Il tuo blog è un potpourri. Molto interessante. E il cambiamento per me è sempre fonte di ansia, anche se negli utlimi anni mi sforzo di vederci del positivo.
LaLu
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I cambiamenti destabilizzano, penso sia per questo che a volte ci preoccupano e li associamo a qualcosa di negativo, di rischioso.
Sì, forse è un potpurri il mio blog! Grazie! 🙂
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I cambiamenti e le novità mi mettono sempre un po’ di agitazione. Sono una pessimista e quindi tendo sempre a buttarmi un po’ giù e non a prendere di petto tutto ciò che è nuovo. Ma il caffellatte….quello vero che si fa la mattina a colazione con il latte e il caffè della moka non cambia mai. Buon weekend
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Hai ragione, il caffellatte per molte persone è una certezza, il buongiorno sicuro come è sicuro che sorge il sole! Eppure questo vale in casa, perché da quel che ho constatato nei bar e negli alberghi il caffellatte è ancora uno sconosciuto! 🙂
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