Home cinema in attesa del successo

Mi permette babbo

Pronte per un viaggio nel tempo? Perché per questo appuntamento con l’Home Cinema vi porto negli anni ’50! Un giovane Alberto Sordi interpreta Rodolfo, un aspirante cantante lirico che, in attesa del successo (che crede imminente), disprezza il lavoro materiale, pur vivendo di fatto sulle spalle di chi, invece, lavora sodo! “Mi permette babbo” è un film molto simpatico e divertente, ma anche interessante dal punto di vista storico, e – per chi vuole coglierlo – trasmette un messaggio! 

Un breve sunto della trama – senza troppi dettagli che vi rovinerebbero il piacere della scoperta, qualora decideste di vedere il film! Rodolfo dunque è un aspirante cantante. Ha sposato la figlia di un macellaio e vive da mantenuto con la famiglia di lei (che include anche un buffo nonnino che vuole sempre mangiare troppo!). La sua unica occupazione sono le lezioni di canto. Peccato che il maestro sia un approfittatore che non ha nessun interesse a fargli iniziare una carriera…

Oltre a farsi mantenere e pagare gli studi di canto, Rodolfo esaspera il suocero con la sua sfacciataggine: si alza tardi, arriva tardi a tavola, scrocca regalie “in natura” per il suo maestro (generosi pezzi di carne della macelleria!)… Giunto al limite, il suocero gli da un ultimatum: se non inizierà a lavorare, sarà cacciato di casa.

Saputo ciò, il maestro di canto, temendo di perdere la sua fonte di guadagno, procura un piccolissimo ruolo a Rodolfo, che farà finalmente il suo debutto ne “La Traviata”. Rodolfo, pieno di sé, non rispetta le indicazioni del regista, suscitandone l’irritazione. Ma l’intera famiglia è accorsa a teatro ad assistere alla sua esibizione, il primo frutto dei suoi costosi studi, certi che ne seguiranno altri. Lo riprendono in casa, e tutto ricomincia come prima…

babbo permette

Interno anni ’50

Mi hanno colpito molto le scene girate all’interno della casa. Benché sia l’abitazione di un macellaio, lo stile è signorile, quasi opulento, c’è una donna di servizio… Potete vedere uno scorcio nell’immagine qui sopra! Oggigiorno dubito che un macellaio, benché in florida attività, voglia addobbare la casa con tale ridondanza e conduca uno stile di vita così alto-borghese. “Mi permette babbo” offre lo spaccato storico di una società e di uno stile che non ci sono più.

Successi gratificanti o illusori?

E’ un film leggero e spassoso, ma, a volerlo cogliere, offre anche uno spunto di riflessione. Solitamente si dice che bisogna gioire dei primi successi… Giustissimo, eppure come sempre ci vuole buonsenso, capacità di giudizio. Pensiamo al debutto di Rodolfo, alla particina procuratagli dal maestro con un secondo fine… Alcuni successi non sono veri, ma illusori. Attenzione che qualcuno non ci lusinghi solo per farci poi cadere più facilmente nella propria rete! Inoltre secondo me i primi traguardi devono incoraggiarci, non illuderci. Bisogna continuare a lavorare sodo, senza adagiarsi sugli allori. Siete d’accordo?

Scheda tecnica:

  • Anno: 1956
  • Regia: Mario Bonnard
  • Cast: Alberto Sordi, Aldo Fabrizi, Turi Pandolfini, Achille Majeroni
  • Genere: Commedia
  • Paese: Italia

Mi permette babboè in bianco e nero, ma on-line ho trovato immagini colorate! Photo credits: associazioneladolcevita.wordpress.com; https://kebekmac.blogspot.it.

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7 pensieri riguardo “Home cinema in attesa del successo

  1. ho visto il film e anche io riflettevo sullo spaccato di costume che riflette.
    Il macellaio ha più di un negozio uno gestito da lui dove la figlia è alla cassa ed il secondo gestito dai figli dove è alla cassa la madre. Due donne che lavorano anche se in un’impresa familiare e quindi non in casa.
    i figli lavorano nell’impresa e vivono in famiglia dove c’è anche il nonno (suocero del suocero di Alberto Sordi)
    Insomma la famiglia era la base anche economica della società e l’unione dei redditi permetteva il personale di servizio e la vita più comoda. In America nella stessa situazione ci sarebbero 5 case ( nonno, genitori figli scapoli 2 e figlia sposata)
    Mi ricorda la famiglia di mia madre e dei miei nonni tutti che lavoravano e vivevano insieme probabilmente anche un bambino sarebbe stato allevato dalla donna di servizio che si trasformava anche in bambinaia. Con rispetto e amore era un bel modo di vivere. Certo non si soffriva di solitudine magari c’era meno privacy

    Piace a 1 persona

    1. Grazie per questa bella riflessione, concordo con te, la famiglia era la base anche economica della società, e chissà oggi in un certo modo è ancora così, ma non ci si fa più caso, e soprattutto temo non faccia più comodo considerarlo!
      La figura del nonnino comunque è troppo buffa! 🙂

      "Mi piace"

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