Home cinema anni ’60

Green book by vitaincasa liiUltimamente vedere un film intero in una sola serata è diventata un’impresa: sarà l’età? Il sonno incombe, e un film lo vedo spezzettato, in più serate, quasi “a puntate”: in pratica diventa una mini-serie… Ma ne vale la pena, perché, per quanto ami le serie tv, la soddisfazione di vedere un film non è paragonabile, specialmente se è un signor film, come Green Book, di cui vi parlo in questo post.

Green Book narra la storia vera della nascita di un’amicizia. Ha vinto tre premi Oscar nel 2019, come miglior film, miglior attore non protagonista (a Mahershala Ali) e miglior sceneggiatura originale (a Nick Vallelonga). Tenete a mente l’ultimo nome tra parentesi perché…

Qualche cenno sulla trama

Tony Vallelonga (il padre dello sceneggiatore del film, ecco perché il cognome è lo stesso!)  faceva il buttafuori in un locale notturno, e rispecchiava lo stereotipo dell’italoamericano anni ’60. Quando il locale chiuse temporaneamente per lavori, dovette trovare un altro impiego per mantenere la famiglia, e accettò l’offerta di Don Shirley, pianista e compositore di colore, raffinato e ricco, che lo assunse come autista e guardia del corpo, in vista di una tournée nel sud degli Stati Uniti.

Nel corso di questa tournée, Tony prese atto delle difficoltà e delle ridicole discriminazioni subite dalle persone di colore. L’intero viaggio era pianificato sulla base del Green Book, una guida in cui all’epoca erano segnalati i pochi alberghi aperti alla clientela di colore. Siamo negli anni ’60 e nel sud degli Stati Uniti le persone di colore erano impiegate in lavori umili, non era comune che uno fosse un artista di successo e se ne andasse in giro ben agghindato e scarrozzato da un autista bianco.

Green book by vitaincasa l

Don Shirley, persino nei locali lussuosi in cui il pubblico (di bianchi) lo acclamava come star della serata, non poteva usare il bagno, ma era invitato a servirsi della latrina esterna. Il pianista manteneva un più che dignitoso, direi orgoglioso contegno in queste situazioni, ma con la vicinanza di Tony  imparò che a volte si può anche manifestare il proprio disappunto!

Tony era un uomo che si arrabattava come poteva, senza rifuggire da piccoli espedienti poco puliti per incassare qualcosa in più; per mantenere la famiglia, ma anche puramente per abitudine; tuttavia era aperto, espansivo e, senza tanti fronzoli, riusciva a vedere al cuore delle cose. Don era raffinato, sensibile, agiato economicamente, civile e con grande self control, ma si sentiva escluso sia dai bianchi, che non lo accettavano se non come performer di spettacoli, che dai neri, perché lo vedevano diverso da loro.

I due impararono a conoscersi come persone e impararono anche tante cose l’uno dall’altro. Tra i “veri” Tony e Don da questa esperienza è nata un’amicizia che è durata poi tutta la loro vita.

Nel film, Don Shirley è interpretato da Mahershala Ali (il vincitore dell’Oscar) mentre Tony Vallelonga dal famoso Viggo Mortensen, quasi irriconoscibile dai tempi de Il Signore degli Anelli.

Vi consiglio caldamente la visione di Green book!


The photo I used for my collage is free from https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Green_book_1959.jpg

32 pensieri riguardo “Home cinema anni ’60

  1. Ti consiglio, se ancora c’è disponibilità di posti, di andare sul sito di Mymovies: stanno regalando le prime di moltissimi film fino al 3 aprile e funziona come al cinema: prenoti il tuo biglietto e all’orario prefissato il film inizia! Io ne ho visti già parecchi.
    Comunque, io Green Book l’ho adorato, sentivo proprio puzza di Oscar! Infatti avevo anche già preparato la ricetta per la vittoria!

    "Mi piace"

            1. L’unico problema che sto avendo è con i commenti, che non tutti riescono a inserirli. Per il resto è praticamente uguale a wordpress!

              Piace a 1 persona

            2. Sì! Proprio quello che sto studiando. Anche se WordPress dovrebbe avere dei tools automatici, ma non ne sono sicura

              "Mi piace"

            3. Grazie! Per adesso non sono molto decisa se cambiare o no… Mi sento limitata dal piano base, ma non ho voglia di spendere di più per passare al piano premium, e d’altra parte non ho competenze per staccarmi e fare un blog indipendente! Comunque, se dovessi decidermi a fare qualche cambiamento ti scriverò, grazie, qualche consiglio sarebbe prezioso! 🙂

              "Mi piace"

Lascia un commento