
La moda propone ciclicamente collezioni di “ispirazione etnica”, eppure lo stile etnico più autentico va al di là delle tendenze fashion passeggere. A tutte infatti può venir voglia occasionalmente di acquistare e indossare qualche capo etnico; ma chi veste regolarmente in questo stile spesso non lo fa soltanto per gusti estetici, quanto per valori etici, filosofie di vita e, specialmente tra le più giovani, per manifestare la propria appartenenza a determinati gruppi. Cos’è dunque lo stile etnico?
Etnico deriva da etnia. Anche se esistono tantissime etnie in tutto il mondo, parlando dello stile etnico si è soliti “semplificare” individuando tre macro-aree d’ispirazione: Africa, Asia e (in misura minore) America Latina. Lo stile etnico si ispira ai costumi tradizionali delle popolazioni di queste macro-aree, talvolta mixando capi o accessori di provenienza diversa in spontanei abbinamenti fusion.
Et(n)ico
Quando si abbraccia lo stile etnico, spesso alla base ci sono valori e ideali che spingono a staccarsi dalle dinamiche della moda consumistica. Come accennavo all’inizio, non si tratta solo di questioni stilistiche, ma anche etiche. Ecco perché non si sceglierà la maglietta in stile etnico della catena di fast-fashion, e neppure l’abito etno-chic creato da un grande stilista. Si prediligerà decisamente l’acquisto di abiti ed accessori prodotti da popolazioni indigene, con metodi e materiali tradizionali, venduti tramite il commercio equo e solidale.
Capi etnici famosi
Ecco alcuni esempi di capi etnici famosi anche tra chi non adotta integralmente questo stile:
- Caftano, o caffetano: originario dell’Africa occidentale, è una veste a maniche lunghe, con apertura sul davanti. Generalmente lungo come una tunica, esiste anche in versione corta, apprezzatissimo come copricostume chic da signora.
- Guru: è l’abito dei notabili indiani, una casacca lunga con colletto alto e rigido; molto raffinato declinato al femminile, sebbene un po’ “da signora”. Da indossare nelle occasioni eleganti, insieme ai pantaloni. Quando si dice etno-chic!
- Turbante: copricapo orientale ottenuto avvolgendo sapientemente intorno alla testa lunghe strisce di stoffa. Raffinatissimo l’abbinamento con sciarpe nello stesso tessuto e colore. Oggi esistono turbanti già arrotolati, da indossare praticamente come cappelli o fasce strutturate.
- Pantaloni alla turca, o harem pants: l’abbondanza di tessuto nella parte superiore forma morbide pieghe dalla vita fino al cavallo particolarmente basso. Gli harem pants classici terminano sotto al ginocchio, quelli detti sarouel proseguono aderenti dal ginocchio alla caviglia. Comodissimi ma poco donanti.
Nella foto, un outfit estivo dall’accento etnico: canotta bianca, harem pants in fantasia paisley e sandali infradito.
The image I used for my collage: by Lauren Craig on https://www.flickr.com/photos/perpetuallychic/
L’ etnico, a mio parere, deve essere indossato con moderazione in città io personalmente non lo amo molto, mi piace se indossato “ in luogo” e’ come se indossassi le Lederhosen per andare al lavoro ( anche no) ma adoro i caftani in casa! Buon fine settimana cara Lucia
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Probabilmente l’etnico che intendi tu è comunque più raffinato di quello che vedo in giro io, e soprattutto quello che vedevo in giro ai tempi dell’università. Molti studenti vestivano in stile etnico tanto che aprirono due negozi in questo stile nei pressi della facoltà. Non erano capi molto raffinati, probabilmente neppure autenticamente di realizzazione “etnica”, e costavano parecchio per le tasche dei ragazzi giovani: a parità di prezzo si poteva avere qualcosa di più bello credo 🙂
P.S. Le lederhosen al lavoro… sarebbe una trovata originale sicuramente! 🙂
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