La nuova piramide alimentare mediterranea

Recentemente la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), una società scientifica senza scopo di lucro che riunisce studiosi ed esperti di nutrizione, ha presentato la versione aggiornata della piramide alimentare. La piramide alimentare, come molti già sapranno, è una rappresentazione grafica delle linee guida della sana alimentazione. Essendo uno schema, inevitabilmente semplifica molto un argomento così complesso, ma ha il grande vantaggio di essere chiara e facilmente memorizzabile.

Perché gli esperti hanno ritenuto necessario un nuovo modello di piramide alimentare? Principalmente per due motivi. Innanzitutto le ultime prove scientifiche collegano una più stretta aderenza alla dieta mediterranea tradizionale al minor rischio di varie malattie; parallelamente, le preoccupazioni per l’impatto ambientale del sistema alimentare sono aumentate.

Entrambi questi fattori conducono verso una maggiore enfasi sul consumo di alimenti di origine vegetale, pur senza scartare totalmente altri di origine animale, l’importante è rispettare le frequenze di consumo consigliate; ed è proprio sulle frequenze di consumo che si basa la suddivisione dei vari “livelli” della nuova piramide alimentare mediterranea, come vedremo meglio nei paragrafi seguenti. 

I tre livelli della piramide

⇒ Alla base troviamo gli alimenti che dovrebbero costituire, per l’appunto, la base dell’alimentazione quotidiana: la frutta, sia fresca che secca a guscio, la verdura, i cereali e loro derivati (pane, pasta, ecc.); compare qui anche l’olio d’oliva, perché come già anticipato l’indicazione non è tanto sulla quantità, quanto sulla frequenza di utilizzo. Quindi le porzioni di frutta e verdura saranno abbondanti, quelle di cereali più contenute, quelle di olio e frutta secca a guscio praticamente centellinate: ma tutti sono elementi da consumare ogni giorno.

⇒ A metà troviamo gli alimenti più proteici: legumi, pesce, latticini e carne, con frequenza di consumo raccomandata su base settimanale, cioè “alcune volte alla settimana” ciascuno; da alternare, ma con preferenza per i legumi, fonte proteica vegetale benefica per l’organismo e più sostenibile per il pianeta rispetto agli alimenti di origine animale. Per quanto riguarda la carne, a questo livello troviamo quella bianca.

La carne rossa si trova invece sulla punta della piramide, la parte più piccola, riservata agli alimenti da consumare occasionalmente – meno di una volta a settimana. Qui troviamo anche gli insaccati, evidentemente molto diversi dalla fettina ai ferri. La frequenza sarà per entrambi occasionale, ma ancora più sporadica per gli insaccati (ricchi di sale e grassi) rispetto alla paillard. Anche tra i dolci, tutti da consumare solo occasionalmente, ci sarà da differenziare tra una crostata di marmellata, che ogni tanto ci sta, e un’elaborata torta alle creme, da riservare alle occasioni davvero speciali.

Come già detto, per essere sufficientemente schematica la piramide sintetizza molto il discorso complesso dell’alimentazione sana; oltretutto io vi propongo in questo post un’ulteriore semplificazione. Per approfondire, vi segnalo questi link:

  • intervista ad un’esperta dell’Istituto Superiore di Sanità sulla nuova piramide alimentare mediterranea, dove viene menzionata anche la dibattuta questione del latte e alternative vegetali;
  • il mio vecchio post sulla precedente versione della piramide alimentare, che ho recentemente rieditato per migliorarne la grafica – un update doveroso, poiché riceve tutt’oggi alcune visite.

17 pensieri riguardo “La nuova piramide alimentare mediterranea

  1. L’altro giorno stavamo parlando con mia madre del fatto che a noi piacciono un pò tutte le verdure, carne non la mangio, pesce raramente e ogni volta mi sento in colpa con uova e formaggi no, ma lo so che è un discorso ipocrita e infatti ammiro chi ha una dieta vegana io però ancora a formaggi e uova non riesco a rinunciare.

    E che questa settimana abbia inizio!!!

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    1. La dieta mediterranea non invita ad essere vegetariani o meno ancora vegani, ma solo a ridurre il consumo di carne, specialmente quella rossa. Non solo perché non va bene abusarne, ma anche perché è meno sostenibile di altri alimenti, a livello di produzione. Penso che tu non debba sentirti in colpa, alla fine fai la tua parte!
      P.S. Buona settimana!

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      1. Non sono mai stata una grande consumatrice di carne, di prosciutto crudo sì, ma quando ho scoperto l’endometriosi e che il prosciutto avrebbe peggiorato tutto ho smesso e poi con lo zoo peloso eliminare carne e salumi è venuto naturale. Mi ha i appena ricordato che questo weekend devo rimpinguare il pozzetto con le verdure surgelate!!!

        Baci e buona settimana!!!

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  2. Io adoro gli insaccati e carne rossa, mangio tantissimo e non metto su neanche un chilo. Amo le verdure ma senza carne non mi sazziano non so perché. Forse è ora di rivolgermi ad un nutrizionista per migliorare… l’età che avanza 😁

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    1. Il fatto di non mettere su un chilo indipendentemente da cosa e quanto si mangia può essere un’arma a doppio taglio: infatti può mascherare altri problemi di salute che di solito sono facilmente diagnosticati in persone sovrappeso, mentre nelle persone magre sono insospettabili e te ne accorgi solo più tardi, spesso in associazione ai primi acciacchi dell’età o ad altre condizioni particolari (gravidanza, ecc.). Io ne so qualcosa, sono una taglia 38 da sempre e solo ultimamente cerco di stare più attenta, il che non significa che io mi sottoponga a chissà quali privazioni, eh! E comunque ho ancora tanta strada da fare in questo senso 🙂
      Comunque passando al discorso delle verdure che senza carne che non ti saziano, lo credo bene, credo sia normale. Ci vuole sempre, idealmente ad ogni pasto, oltre alle verdure una fonte di carboidrati e una fonte di proteine. Gli esperti suggeriscono solo di “variare” la fonte proteica, non scegliendo sempre la carne ma alternando con altre opzioni: pesce, formaggio, legumi, uova. La carne nessuno dice di eliminarla del tutto, per fortuna, ma c’è solo un invito a ridurne il consumo.

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  3. Questa piramide alimentare, che ogni volta fanno vedere come se fosse la legge alimentare assoluta, non spiega che il pane non dev’essere di farine raffinate ( ossia farine 0 e 00) cosa che molti non sanno, ma integrale o di grano duro. E che la pasta che si deve mangiare di più non è col pomodoro ma coi legumi. L’olio dev’ere rosamebte d’oliva. La carne rossa ( niente affettati) una sola volta al mese. E pesce 5 volte in una settimana. La vera dieta mediterranea non contempla torte o merendine o snack, e neanche hamburger e patatine. Quindi chi fa questi grafici rovina ogni cosa e non sono attendibili.

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    1. Ciao! Io non la vedo affatto come legge alimentare assoluta, anzi! Apprezzo la piramide per la chiarezza e per il fatto che, al contrario di tanti sedicenti nutrizionisti che parlano e sparlano online, e soprattutto al contrario delle mode alimentari, nella piramide ci sono delle linee guida “di massima”. Nessuna “legge assoluta”, nessuna grammatura, solo qualche punto di riferimento grafico e secondo me intuitivo per orientarsi. Ognuno poi ha le sue esigenze specifiche, personali, in base all’età, alla corporatura, alla salute, allo stile di vita, ecc. ed è impossibile proporre un modello così dettagliato che tenga conto di tutto ciò, per questo ci sono i dietisti e i nutrizionisti.
      Chiaramente, essendo un grafico, la piramide deve per forza semplificare. Non può dettagliare nello specifico ogni particolare. Se già uno riuscisse a basarsi un po’ di più sulle proporzioni suggerite, sarebbe un vantaggio. Io, ad esempio, faccio fatica ad aumentare il consumo di frutta in modo costante, per varie ragioni.
      Concordo solo in parte con te che questo grafico messo nelle mani sbagliate possa rovinare, ma come tante altre cose. Chi ha un disturbo alimentare non dovrebbe essere lasciato da solo a maneggiare questo strumento, perché potrebbe leggerlo in modo sbagliato. Ma per la maggior parte delle persone, a livello di informazioni, e di educazione alimentare, lo trovo utile.
      Inoltre ti assicuro che sull’attendibilità della piramide alimentare di cui parlo non dovrebbero esserci dubbi: ho inserito il link alla fonte, il SINU, che trovo attendibile. Dietro c’è un intero team di esperti, e non un singolo opinabile influencer di IG 😉 A loro non interessano le mode alimentari, o i like, ma le evidenze scientifiche. Fanno ricerca, e per questo periodicamente anche la piramide viene revisionata e aggiornata.
      A conclusione, ci tengo a ribadire che questa è la mia opinione, condivido sul mio personal blog informazioni che ritengo attendibili e dopo essermi informata, ma inevitabilmente filtrate dalla mia esperienza personale. Non sono certo io stessa una esperta titolata in materia. 🙂

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      1. Purtroppo io conosco e ho conosciuto tantissime donne per esempio che fanno diete da sole. Migliaia e migliaia di donne che non vanno mai da un nutrizionista, che leggono riviste e si mettono lí a provare di tutto.
        La mia opinione non era riguardo al tuo post, ma proprio invece verso questi organismi di ricerca che confondono le persone. Un giorno leggi un articolo medico in cui dicono che il caffè o il cioccolato fanno bene, qualche mese dopo, o anni dopo, dicono che invece fa male. Allora qual’,è la veritá. Puntualmente smentiscono sempre certe cose dette prima. E la gente si confonde e poi fa come gli pare. Il tè verde fa bene? Prima dicono sí e poi dicono no. E son sempre scienziati a dirlo.
        La dieta mediterranea vera era quella dei nostri nonni e non quella che include maionese e hamburger. Ma in alcune piramidi, no n la tua, l’ho vista messame ed è una cosa assurda. Io leggo molte riviste e anche siti ma davvero uno nega l’altro e poi si arriva al dover mettere tutto in discussione. Comunque per l’alimentazione corretta io consiglio sempre di andare da un nutrizionista perché ognuno di noi è diverso come fisico, come metabolismo, come massa muscolare, acqua ecc….

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        1. Questo sicuramente, concordo con te, nel dubbio è sempre meglio rivolgersi ad un nutrizionista o dietista titolato.
          Io personalmente ritengo attendibile come linea guida indicativa la piramide proposta dal Sinu perché la trovo ben documentata, ci sono riferimenti che non mi lasciano spazio a tanti dubbi, però capisco che, nel mare delle millemila informazioni effettivamente contrastanti, che si aggiungono alle mode alimentari dei super food del momento, possono confondere. La miglior cosa sarebbe iniziare educazione alimentare fin dall’infanzia, nelle scuole. Cosa non facile, viste le polemiche e i pareri discordanti sui menu delle mense, che impediscono, in alcuni casi, di attenersi alle linee guida più attuali (alcuni genitori dicono cose del tipo: pago la retta e voglio che mio figlio mangi, non voglio che in nome dell’alimentazione sana gli riempite il piatto ad esempio di legumi che poi lascia lì dove trova).
          Quando pubblico questi articoli a tema alimentazione sana, spesso escono commenti molto accalorati, che mi fanno capire quanta cautela devo metterci se voglio continuare a trattare l’argomento. Mia mamma suggerisce di non pubblicarli più 🙂 Però in coscienza metto solo cose in buona fede e dopo personale ricerca. Senza la pretesa di convincere nessuno e spero senza contribuire a confondere nessuno. Anzi, la speranza è di far conoscere risorse attendibili, spesso anche a titolo gratuito.

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