Le lacrime della Befana – seconda parte

Le lacrime della Befana

Cari bambini, ecco la conclusione della favola Le lacrime della Befana“; se avete perso la prima parte, o non la ricordate, potete trovarla QUI.

“Lo sai cos’è una clessidra? E’ uno strumento che si usava per misurare il tempo prima che venisse inventato l’orologio. Contiene della sabbia che scorre dalla parte superiore a quella inferiore in un determinato periodo di tempo. Quando la parte superiore si svuota del tutto, si capisce che quel periodo di tempo è passato. 

La clessidra della Befana era speciale: invece della sabbia al suo interno c’erano le sue lacrime: una per ogni bambino di cui la Befana leggeva il pensiero. Le lacrime amare diventavano gocce di cioccolato fondente. Le lacrime di gioia invece diventavano gocce di cioccolato al latte.

I folletti guardavano attenti ogni goccia che dalla parte superiore scendeva in quella inferiore. Per ogni lacrima scura impacchettavano un bel pezzo di carbone! Significava infatti che un bambino aveva dato un dispiacere alla Befana comportandosi male. Per ogni lacrima chiara invece impacchettavano un bel giocattolo.

Quando la parte superiore della clessidra iniziava a svuotarsi, significava che mancava poco all’Epifania. Venivano confezionati gli ultimi doni, poi si infilavano tutti ben stretti in un grande sacco.

Al momento opportuno la Befana saliva a cavalcioni sulla sua scopa magica, si caricava il sacco sulle spalle e partiva, volando veloce sopra i tetti e salutando tutte le stelline che incontrava lungo il percorso.

Infilava i doni nei comignoli delle case in cui abitavano i bambini cui erano destinati, così poi li avrebbero trovati davanti al caminetto. A quel tempo tutte le case avevano il caminetto e il lavoro era facile per la Befana: oggi invece deve inventarsi sempre un modo nuovo per consegnare i regali, perché in molte case ci sono solo i termosifoni. Finito il lungo giro di consegne, la Befana tornava a casa e si infilava subito nel letto a riposare, stanca com’era.

I folletti invece, dopo aver aspettato in trepidante attesa il ritorno della Befana, si accingevano finalmente a far festa. Il folletto pasticcere svuotava la clessidra e con le lacrime al cioccolato della Befana realizzava dei golosi biscottini per fare bisboccia insieme agli altri folletti.

A partire dall’indomani, nuove lacrime sarebbero state versate dalla Befana nella clessidra, e il lavoro sarebbe ricominciato, in attesa della successiva Epifania…”.

Il 6, il giorno dell’Epifania, ci sarà ancora un appuntamento con la Befana e i suoi folletti!!!

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