Home cinema quando si dice rifarsi una vita

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Prima di partire per un lungo viaggio, devi portare con te la voglia di non tornare più“. Così esordiva una canzone di Irene Grandi di qualche anno fa. Avrebbero dovuto ascoltarla i due protagonisti del film Passengers. E avrebbero anche dovuto conoscere il detto “Ciò che conta non è la meta ma il viaggio“. Perché per Jim e Aurora viaggiare diventerà tutta la loro vita.

Detta così, penserete che abbiano iniziato a lavorare in un tour operator. E invece no! Moderni pionieri, i due giovani decidono di affrontare un viaggio dalla Terra verso un nuovo pianeta, una colonia, dove le persone possono trasferirsi alla ricerca di una nuova vita. Per farlo, si imbarcano insieme ad altri passeggeri su una sorta di grande astronave da crociera, dotata di ogni possibile comfort, dal cinema alla piscina, e completamente automatizzata, persino l’efficiente barman in realtà è un robot antropomorfo, anche se…

… Anche se i passeggeri per la maggior parte della durata del viaggio non possono godere dei lussi e degli svaghi offerti dal mezzo che li trasporta, perché la traversata dura oltre un secolo, che è molto più delle loro prospettive di vita… E per non arrivare morti, o – al limite – terribilmente ultracentenari, gli uomini all’interno dell’astronave viaggiano ibernati dentro a speciali capsule; per essere poi risvegliati poco prima dell’arrivo, giusto in tempo per riprendersi dal lungo sonno. Almeno questi sono i programmi!

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Ma i programmi, si sa, a volte vengono stravolti. La capsula di Jim si guasta e lui, risvegliandosi con troppo anticipo, scopre il suo destino: vivere da solo, mentre tutti gli altri dormono, e trascorrere l’intera vita a bordo dell’astronave. Come è immaginabile, dopo un po’ gli sembra di impazzire, e arriva ad una decisione estrema: risvegliare un altro passeggero per avere un po’ di compagnia. Tra tutti, sceglie una ragazza che ovviamente gli piace – sfortunato sì, ma mica scemo il nostro Jim! E lei, Aurora, condividerà la sua sorte.

Forse state pensando: ma lei non lo odierà per averla intenzionalmente condannata a vivere e morire all’interno di un’astronave? Beh, avete presente quando si dice… Non tutti i mali vengono per nuocere? Perciò, se vi siete incuriositi, come spero, vi invito a guardare il film. Vi domanderete forse se il loro destino era già segnato, e la loro sventura fosse un sacrificio provvidenziale. E scoprirete come i nostri eroi, dopo essersi lasciati alle spalle la vita che avevano, e dopo aver capito di non poter più raggiungere quella che sognavano, riescono veramente a rifarsi una vita – nelle condizioni più impensabili, ma vera, intensa, consapevole.

Passengers mi ha colpito molto. Alcune parti sono quelle che io chiamo “americanate”, ma nel complesso è un film che fa riflettere e intrattiene al tempo stesso, con un gradevole tocco romantico!

Se in queste serate estive vi soffermate a osservare le stelle e a fantasticare sull’immnensità dello spazio… Se in questo periodo di vacanze vi riconoscete nel ruolo di viaggiatori… Passengers farà ancora di più al caso vostro!

Picture from the movie Passengers from https://flickr.com/photos/jenlawsfilms/28932250816/in/photostream/

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