Home cinema quello che ci vuole

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Tutti conoscono Mary Poppins, e molti hanno visto il film originale del 1964, in cui la tata più pittoresca che ci sia accorreva in soccorso di due bimbi, Michael e Jane Banks, e salvava la loro infanzia. Ma che è successo dopo? Michael e Jane sono cresciuti; Michael, in particolare, è rimasto vedovo, con tre figli; vive male le responsabilità della vita da adulto in un periodo, quello della Grande Depressione,  che non facilita affatto le cose. Lui soffre, la sorella cerca di aiutare ma arranca, i bambini risentono della situazione.

In questo contesto si apre il film Il ritorno di Mary Poppins. Niente affatto invecchiata, Mary Poppins si reca ancora una volta in casa Banks, per prendersi cura dei figli di Michael. Accanto all’igiene personale e all’ordine, insegna ad essi l’importanza dello stupore, della fantasia, e li aiuta a superare la perdita della mamma.

Michael e Jane crescendo si sono convinti che le peripezie vissute nell’infanzia con Mary Poppins nient’altro fossero che frutto di immaginazione; stranamente non rimangono esterrefatti nel veder ricomparire la loro “vecchia”, particolarissima tata. Nessuno dei due si meraviglia più di tanto, vedendola tornare dal nulla senza alcun segno del tempo sul viso. Sono troppo assorbiti dalle preoccupazioni materiali per potersi stupire!

Nonostante questo loro atteggiamento di “cecità”, Mary Poppins si occuperà anche di loro: non penserà solo ai bambini di oggi, dunque, ma anche a quelli di ieri, ormai cresciuti. Mi ha colpito molto il modo gentile in cui questo film mostra che anche i grandi, a volte, hanno bisogno di qualcuno che li prenda per mano, li alleggerisca, riporti un po’ di magia nelle loro vite complicate. Ma, mentre un bambino lo si può prendere per mano nel vero senso della parola, un adulto va maneggiato con molta discrezione, per non offendere il suo amor proprio…

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Capita infatti che noi “grandi”, seppur bisognosi di aiuto in alcune circostanze, siamo di fatto restii a chiederlo, e se qualcuno ce lo offre spontaneamente quasi rischiamo di offenderci! E’ vero?

Quello che ci vuole, in questi casi, è proprio una figura come Mary Poppins, la cui sola presenza regala sollievo, innesca piccoli meccanismi che indirettamente ci aiuteranno. Naturalmente Mary Poppins è un personaggio immaginario, ma alcune persone hanno realmente il dono di saper intervenire con garbo e tatto nelle situazioni altrui. Sono persone rare, fortunato chi le incontra!

Confesso che avevo poche aspettative su questo film: volevo vederlo solo per la presenza della mitica Angela Lansbury – dopo vari “falsi allarmi“, è davvero tornata a recitare! Ne Il ritorno di Mary Poppins, infatti, Angela Lansbury, ex Signora in giallo, interpreta l’anziana signora dei palloncini. Che emozione rivederla in azione! Ma, aldilà di questa “chicca” che aspettavo, il film mi ha sorpreso molto, e molto piacevolmente.

Concludo dicendo che Emily Blunt risulta perfettamente credibile come Mary Poppins. Se ancora dubitate che possa reggere il confronto con “l’originale”, Julie Andrews, cambierete idea vedendo la sua interpretazione!


The poster of Mary Poppins returns I put in my collage comes from https://www.flickr.com/photos/chfrank_cgn/32538585298

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