Shrinkflation

Shrinkflation by vitaincasaIn un contesto di generalizzato aumento dei prezzi, se facendo la spesa scopriamo che il cartellino del prezzo di qualche prodotto è rimasto incredibilmente invariato, scommetto che strabuzziamo gli occhi! Ma prima di gridare al miracolo… assicuriamoci che non sia un caso di shrinkflation! Shrinkflation: sembra quasi il titolo di un film, e invece è una strategia di marketing (o un fenomeno, a seconda dei punti di vista). E’ qualcosa che probabilmente molti hanno notato, senza conoscerne il nome (che io ho appreso leggendo un recente post su Countrygirl.it).

Cosa significa?

Shrinkflation deriva da shrink (restringersi) e inflation (inflazione). In italiano si traduce sgrammatura, ma come spesso accade il termine inglese ha più successo, sebbene, in questo caso, a prima vista sembri quasi impronunciabile! Indica il restringimento di un prodotto a fronte del prezzo invariato.

Una strategia di marketing

Con l’aumento dei costi di trasporto che si ripercuotono sulle materie prime, i produttori devono aguzzare l’ingegno per salvaguardare i profitti senza spaventare i consumatori. E così fanno ampio ricorso alla strategia di marketing detta shrinkflation. Lasciano invariata l’etichetta del prezzo sulla confezione, ma diminuiscono la quantità di prodotto che ci mettono dentro!

Alcuni esempi

Un tipico esempio di shrinkflation è un pacco di biscotti che ha stessa grafica, stessa dimensione e stesso prezzo di sempre, ma se vai a leggere sul retro scopri che all’improvviso non contiene più i “soliti” 300 grammi, ma solo 290. Altro esempio? Certi flaconi di detersivo per bucato apparentemente sembrano uguali ma prima contenevano detersivo per 24 lavaggi e adesso per 18.

Shrinkflation by vitaincasa (3)

Un fenomeno in crescita

Ciò che per i produttori è una strategia di marketing, per noi “consumatori” è un fenomeno in preoccupante espansione. Colpisce principalmente i beni di largo consumo, quelli che spesso comperiamo sulla scorta dell’abitudine, fidandoci dell’aspetto rassicurante di un packaging familiare. Per questo siamo esposti a farci beffare senza accorgercene.

Come difendersi?

Lo shrinkflation fa leva sull’abitudine di fare acquisti in ottica di “confezioni”: tendiamo a controllare solo il prezzo finale di vendita di una confezione. Proviamo a cambiare prospettiva e fare acquisti in termini di “quantità”, controllando il prezzo al kg: il prezzo al kg viene sempre specificato nel cartellino, scritto piccolo sotto al prezzo finale, quindi è un indicatore importante per riconoscere i casi di shrinkflation. Leggendo i prezzi al kg (o al litro) saremo più consapevoli di quello che acquistiamo, scegliendo le opzioni sul mercato realmente più convenienti, senza farci ingannare dalla dimensione di una scatola.

Quantità e qualità

Il termine shrinkflation non indica soltanto la diminuizione di quantità all’interno di una confezione, ma viene utilizzato anche in riferimento all’abbassamento del livello qualitativo di un prodotto. Un esempio che ho scoperto recentemente è il ritorno dell’olio di palma tra gli ingredienti di alcuni biscotti, anche di marchi noti… Il prezzo però non si è abbassato. Leggere gli ingredienti non sempre basta a rilevare l’eventuale abbassamento di qualità, ma resta comunque il primo passo da fare per tutelarsi.

Voi avete notato qualche esempio di shrinkflation? Raccontatemi!


The photo I used for my collage is free from Unsplash.com

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15 pensieri riguardo “Shrinkflation

  1. Me ne sono reso conto perfettamente, ed infatti evito appositamente tutti i prodotti di questo tipo, perché la reputo una presa in giro nei miei confronti.

    Bottiglie da 1,25 litri (addirittura da 1,2), mozzarelle passate da 125 gr a 100 gr, lattine da 0,33 a 0,25, prodotti surgelati passati (a titolo di es.) da 600 gr a 500 gr, e così via.

    Io sono attentissimo ai prezzi (credimi) e li valuto sempre al Kg, non a confezione. Per cui è più facile per me rendermi conto delle furberie.

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    1. Le mozzarelle sono un esempio sempre citato negli elenchi dove vengono segnalati i casi di shrinkflation. Non le ho nominate nel mio articolo perché ho verificato varie marche un un supermercato, appositamente per individuare qualche esempio di shrinkflation, ma non ho trovato nessuna mozzarella da 100 g, a parte i multipack (ma lì già da moltissimi anni le mozzarelle erano da 100 g). Probabilmente perché alcuni marchi producono più formati, e li commercializzano in modo differenziato tra le varie catene della grande distribuzione. Ad esempio l’ultima volta che dovevo acquistare il detersivo per la lavatrice ho comparato, dello stesso prodotto, TRE FORMATI apparentemente uguali ma in realtà diversi per prezzo al litro. Incredibile!

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  2. Lucia l’ avevo notato anch’ io sulle confezioni di marmellata, di burro e anche sui Baci Perugina (lo so non sono un bene di prima necessita’) tutto piu’ piccolo, anche per esempio le confezioni di asparagi meno pezzi stesso prezzo. Articolo molto interessante grazie

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    1. Credo che tutti abbiamo notato questo fenomeno, senza sapere che avesse un nome. Purtroppo accanto ai mazzi di asparagi ci sono tanti altri esempi meno riconoscibili che possono più facilmente ingannarci o perlomeno coglierci impreparati. Mi fa piacere che tu abbia trovato interessante l’articolo! 🙂
      Buon weekend!

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  3. È una delle prime cose che mi ha insegnato mio padre (e in tempi non sospetti): “Alice, quando fai la spesa, non confrontare i prezzi sui cartellini, ma i prezzi al chilo”. Già.
    Detto questo: bellissimo post, come sempre. 🙂

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    1. Ottimo insegnamento! Un tempo, ma parlo molto indietro, ai tempi delle nonne, era più comune pensare al prezzo al kg, perché molti più prodotti di adesso venivano venduti sfusi (tipo la pasta). Molto saggio il tuo babbo, non tutti lo ritengono un insegnamento utile da trasmettere, nell’epoca dei prodotti preconfezionati.

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      1. Mio padre è da sempre un accanito risparmiatore! Tanti insegnamenti li ho fatti miei (come il confronto dei prezzi al kg), altri li ho abbandonati (due soli strappi di carta igienica sono pochi per le mie esigenze). 😉
        Detto questo, sono una fervente sostenitrice dei prodotti sfusi. In tanti casi, il confezionamento non serve a nulla.

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        1. Sulla carta igienica, concordo con te 🙂
          Riguardo al comperare sfuso, di recente ho visto un negozio che vende solo prodotti sfusi, ma temo che non durerà a lungo… Penso che al giorno d’oggi sia difficile tornare pienamente in questa ottica. Per certe cose però qualche passo positivo si può certamente imparare a fare.

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