Da un po’ volevo parlare di 1984. Un film poco in sintonia con i consueti temi del blog, ma che ritengo di consigliare. L’impulso a scrivere un post su 1984 è venuto da un articolo di qualche settimana fa (o meglio, ormai parecchie settimane fa – come passa il tempo!) su Donna Moderna, era esattamente il numero 6 di quest’anno. L’articolo proponeva chiavi di lettura attuali delle opere di Orwell, tra cui appunto 1984, il romanzo da cui il film omonimo è stato tratto, molto fedelmente peraltro.
Già, perché 1984 pressoché tutti lo conoscono per averne letto almeno un brano su un’antologia scolastica; non è una novità, è stato scritto addirittura nel 1948. Eppure continua a fornire spunti di riflessione applicabili al contesto odierno. Senza fare spoiler, ecco quali sono i principali spunti di riflessione che ho tratto dal film, basato, come dicevo, molto fedelmente sul romanzo.
Amore – In 1984 una società immaginaria del futuro è controllata dal Grande Fratello, un’entità superiore che spia gli abitanti, continuamente controllati e condizionati, psicologicamente e materialmente. Una delle limitazioni cui sono sottoposti riguarda l’amore. Essendo un sentimento potente, che crea legami, l’amore è malvisto dal regime. Le persone sono incoraggiate ad isolarsi. La riproduzione dovrebbe essere distaccata da un rapporto amoroso e da un legame familiare. Gli amanti clandestini, come il protagonista del film, Winston, e la sua Julia, sono perseguiti come sovversivi.
Grande fratello – Il Grande Fratello, come accennavo, è un’entità onnipresente nella vita di ciascun cittadino, anche tra le mura domestiche. Non solo la popolazione è spiata in qualsiasi momento della propria esistenza, ma da appositi schermi vengono lanciati messaggi e proclami per una costante propaganda, potremmo dire un lavaggio del cervello, anche tramite notiziari non attendibili.
Lingua – Uno strumento potente di libertà, oltre all’amore, è la lingua. La lingua permette di esprimersi, e tanto più è ricca di vocaboli, quanto più chiaramente permette di manifestare le svariate sfumature del pensiero. Un obbiettivo del regime in 1984 è la creazione di una nuova lingua, che mira a eliminare tutte le parole non necessarie al funzionamento del sistema: la nuova lingua ha un vocabolario sempre più limitato, per progressivamente limitare anche la manifestazione del pensiero!
Odio – L’odio nella realtà distopica di 1984 funge da collante. L’odio contro un nemico immaginario serve a tenere insieme i lavoratori, a spronarli a lavorare sodo e fare sacrifici per sostenere le truppe che difendono il proprio paese. L’odio contro i criminali (colpevoli di psicoreati e cioè di pensare cose contrarie o semplicemente diverse dall’ideologia imposta) serve a tenere uniti i cittadini in linea con il regime. Purtroppo l’impressione è che anche Winston e Julia siano tenuti insieme, più che da un vero amore, dall’odio comune verso il partito.
Privacy – Da quanto detto, è evidente che il continuo essere spiati e la conseguente mancanza di privacy siano considerati un sopruso in 1984. Cosa direbbe Orwell vedendo che oggi il Grande Fratello è una trasmissione TV alla quale molti vorrebbero partecipare? E cosa penserebbe di chi volontariamente pubblica sui social media scatti di momenti intimi della propria vita?
Un libro che ho letto 3 volte, da ragazzo, da “grande”, ed anche un paio di anni fa.
Terribile e bellissimo allo stesso tempo. Temo che molta politica attuale si ispiri a questo libro.
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Terribile e bellissimo, dici proprio bene, E di una grande attualità, sono d’accordo.
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