Oggi vi parlo di un film piacevole e particolare da guardare, innanzitutto per l’ambientazione messicana. Si intitola Come l’acqua per il cioccolato. L’influenza delle telenovelas è percettibile, ma si va oltre i facili sentimentalismi, fino a raggiungere un risultato unico, grazie soprattutto alla bella attrice Lumi Cavazos: il ruolo di Tita, la protagonista, le è valso vari premi internazionali. E’ un film che parla dell’amore, e dei danni causati da un genitore troppo autoritario quando pretende di decidere il destino dei figli – ma il destino è imprevedibile!
Come l’acqua per il cioccolato
Il titolo può essere letto come l’allusione ad una persona in preda alla passione: bollente come l’acqua per fare la cioccolata calda (i puristi, infatti, la preparano con l’acqua, non con il latte!). Oppure potrebbe riferirsi all’effetto dell’acqua fredda sulla cioccolata fusa: la fa impazzire. Ma è anche un richiamo al cibo che compare sempre sullo sfondo di questo film, e spiegherò tra pochi paragrafi il perché.
Siamo nei primi del ‘900: Tita e Pedro si amano sin da giovanissimi. Finalmente arriva il momento in cui il ragazzo “ufficializza” la sua proposta di matrimonio; ma la madre di lei, Donna Elena, una vedova dispotica ed egoista, si oppone categoricamente. Il destino di Tita è stabilito da un’antica tradizione: come figlia minore, non potrà sposarsi, perché dovrà dedicarsi esclusivamente all’assistenza della madre fino alla morte.
Donna Elena propone a Pedro di sposare un’altra delle sue figlie, Rosaura. Di fronte all’inflessibilità della donna, il giovane accetta, considerandola l’unica possibilità rimastagli di poter mantenere un contatto con Tita.
La cucina sullo sfondo
Dopo le nozze Pedro va a vivere nel rancho della suocera, dove naturalmente c’è anche Tita; ma Donna Elena impedisce ogni contatto tra i due. Il loro amore si nutre soltanto degli sguardi fugaci, e dei piatti speciali attraverso cui la ragazza comunica i suoi sentimenti: grazie all’anziana cuoca di famiglia, infatti, Tita ha appreso l’arte culinaria, come una forma di alchimia; magicamente infonde le proprie emozioni nei piatti che cucina, trasmettendole, attraverso questi, a chi li mangia.
Un giorno Pedro le dona delle rose. Tita le usa per cucinare le quaglie ai petali di rosa, un piatto talmente intriso di passione che Gertrude, l’altra sorella della protagonista, dopo averlo mangiato scappa di casa con un uomo – stasera su Facebook posterò il link con la ricetta, mettete un like per non perdere gli aggiornamenti!
A un certo punto un giovane medico inizia a far breccia nel cuore di Tita: è un uomo simpatico, premuroso, e soprattutto libero. Pedro invece è di poche parole, ed è vincolato dal matrimonio con Rosaura, ma i suoi sentimenti per Tita sono appassionati e immutati nel tempo.
Quale decisione prenderà Tita? Si lascerà tutto alle spalle o rimarrà fedele al primo, sfortunato amore? Lo lascio scoprire a voi. Vi anticipo solo questo: non aspettatevi un lieto fine…
Scheda tecnica
- Titolo originale: Como agua para chocolate
- Anno: 1992
- Regia: Alfonso Arau
- Cast: Lumi Cavazos, Marco Leonardi, Regina Torné
- Genere: Drammatico
- Paese: Messico
Photo credits: qui.
Questo film promette benissimo, lo aggiungo subito alla lista dei film da vedere. Grazie per il consiglio! 😀
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Prego! 🙂 Poi fammi sapere come ti sembra!
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Ho letto il libro ed è bellissimo, avevo postato anche io la ricetta, non ricordo se la delle quaglie o un’altra! Il film sembra seguire nei particolari la storia.
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Si intuisce in alcune scene che ci sia un riferimento a qualcosa che probabilmente nel libro è spiegato meglio, ma riesce a essere chiaro lo stesso. Magari lo leggerò anch’io un giorno! 🙂
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